sabato 3 dicembre 2011

Zorba il greco di Nikos Kazantzakis.

Questo mese vorrei solo condividere un testo:
Zorba il greco di Nikos Kazantzakis.
"«Lo sai che cosa faccio, io, quando desidero ardentemente qualcosa?» riprese. «Me ne sazio a tal punto che in seguito non ci penso più: o, se ci penso, provo ripugnanza. Da bambino - tanto per dare un esempio - andavo pazzo per le ciliegie. Non avendo danaro ne comperavo poche alla volta e, dopo averne mangiate tutte, mi restava sempre la voglia di mangiarne ancora. Giorno e notte non potevo pensare altro che alle ciliegie. Mi veniva la schiuma alla bocca: era una vera tortura! Ma un giorno fui vinto dalla collera o dalla vergogna, non so bene quale sentimento mi possedesse. Comunque, capii che ero schiavo di un pugno di ciliegie e che la mia situazione era ridicola. Allora cosa feci? Una notte mi levai da letto, frugai nelle tasche di mio padre, vi trovai una megidjè d'argento e la presi. La mattina dopo, alzatomi prestissimo, corsi a comperare un paniere di ciliegie. Poi sedetti in un fosso e mangiai, mangiai, sin che fui gonfio come un pallone. Lo stomaco cominciò a farmi male, non passò molto tempo e mi si rovesciò completamente. Sì, padrone, rigettai le ciliegie, e da quel momento non ho più provato il minimo desiderio di assaggiarne una. Mi ero liberato. Potevo dire alle ciliegie: adesso non ho più bisogno di voi. In seguito mi comportai in modo identico con il vino e con il tabacco. Bevo e fumo ancora, ma posso smettere in qualsiasi momento. Non sono schiavo delle mie passioni. Lo stesso mi successe nei riguardi del mio paese. Ci pensavo sempre, avevo l'idea patriottica fissa nel cervello: allora mi dedicai corpo e anima a quell'ideale, sin che ne ebbi nausea e me ne liberai per sempre.»
«E le donne?» domandai.
«Verrà anche il loro torno. Che siano maledette! Verrà! Quando avrò settant'anni!»
Rifletté un momento su quella scadenza che gli sembrava troppo imminente.
«Ottanta», rettificò. «Vedo che l'idea ti fa ridere, padrone, ma non è il caso. Con codesto sistema gli uomini si affrancano da ogni servitù. Ascoltami, padrone: non esiste nessun altro mezzo, tranne quello di satollarsi sino a scoppiare. Adesso passiamo all'ascetismo: come speri di vincere il diavolo, se non trasformandoti in un diavolo tu stesso?».
[...]
«[...] Tu bevi tutto quello che è scritto nei libri, ma hai mai provato a riflettere un attimo sul carattere e sulle abitudini degli scrittori? Puah! una manica di maestri di scuola! Che ne sanno loro della donna, o anche semplicemente degli uomini che corrono dietro le donne? Un bel nulla!»
«Perché non scrivi tu un libro, Zorba? Perché non ci spieghi tutti i misteri del mondo?» domandai ironicamente.
«Per la semplice ragione che io, codesti misteri, come li chiami tu, li vivo e non mi rimane tempo per scrivere. A volte la guerra, a volte il vino, a volte le donne, a volte il santuri, c'è sempre qualcosa che mi tiene occupato: non troverei mai un minuto libero per maneggiare una miserabile penna! Ecco perché la letteratura cade in balia degli scribacchini! Tutti coloro che conoscono veramente le miserie della vita non hanno tempo per scrivere, mentre coloro che ne hanno il tempo, ignorano le più elementari verità. Mi capisci?»" (pp. 234-235; pp. 260-261).

mercoledì 27 luglio 2011

Rainbow

Il mio ultimo viaggio è stato un po' particolare. Una settimana fa, tornando dal Piemonte in treno, incontro una giovane israeliana diretta a Lugano. Spinto dalla curiosità le chiedo il motivo della sua visita nella mia regione, ed è così che conosco il fantastico mondo dei Rainbow. Vicino a Porlezza, su una montagna segreta ai più, sta avendo luogo un Rainbow. Che è un Rainbow?
I Rainbow sono dei festival immersi nella natura, solitamente raggiungibili non in meno di 2 ore a piedi in montagna. È difficile spiegare in cosa consistano, posso descrivervi alcuni dettagli che lo compongono, come potrei descrivervi colore/temperatura/gusto/consistenza di un gelato senza che voi riusciate nemmeno ad avvicinarvi ad intuirne il reale gusto.
Un dizionario si divertirebbe a descriverlo come Festival montano composto da un numero variabile di persone di ogni età e nazionalità, che si ritrova per il periodo di una lunazione (4 settimane) sopra i 1000 metri di altitudine, di solito in parchi naturali isolati, per condurre uno stile di vita in sintonia con la natura, senza alcun tipo di comodità teconologica e impatto sull' ambiente, condividendo dieta vegetariana e astinenza da alcool e droghe.
Il culmine è a metà festival, in cui la notte di luna piena si fa una grande festa a ritmo di strumenti musicali (rigorosamente non elettrici).
È stata un esperienza interessante, come interessanti sono state le persone che ivi ho incontrato. Dal hippie reduce dei '60 al poeta maledetto, dalla mamma vegan allo sciamano finlandese, questo è un posto di mille incontri.
Difficilmente ci si può sentire a disagio, sempre che non vi dia fastidio che uomini e donne di ogni età siano liberi di fare qualunque cosa. Non a voi ovviamente, intendo con il loro stile di vita.
Gente nuda a prendere il sole, campeggio selvaggio, toilette boschiva, seminari di astrologia tantrica impartiti da un francese dagli occhi brillanti, poeti sardi che con solo un turbante in testa (del senso, nudi dalla fronte in giù) ballano al ritmo di tamburi sud-americani, e chi più ne ha più ne metta.
Nessun inquinamento apparente. Si cucina col fuoco, si beve dai fiumi (siamo in alta montagna), ci si fa la doccia sotto le cascate...di fiumi diversi da quelli in cui bevi. Un altra regola non scritta da nessuna parte è quella di condividere tutto, dalla banana che hai scroccato nella tenda-cucina al caffè che ti stai bevendo ammirando un indonesiano rasta che taglia la legna. C'è bisogno di tanta legna per il food circle serale, in cui prima di mangiare si ringrazia madre terra con dei canti liberi, eseguiti in cerchio attorno al fuoco... le cui ceneri serviranno per pulire i piatti il giorno dopo!
Capisco che potrebbe sembrare un po' naif ad alcuni, ma come esperienza di vita vi assicuro che non è niente male. Mi sono fatto un sacco di risate, perennemente a contatto con i 5 elementi. Mi svegliavo con l'odore della pioggia, lavavo i miei vestiti al fiume, cercavo il calore del fuoco nelle fresche ore notturne... e prima di addormentarmi sentivo ancora la bella sensazione che la terra da ai piedi quando si cammina scalzi per ore. Inoltre, tornato in città, non ho mai apprezzato cosi tanto una doccia calda.
In fondo non apprezzi le comodità che hai finchè non provi a vivere per un po' senza di esse.
Ah dimenticavo, benchè si mangi in comunità, a volte 2 a volte 5 volte al giorno, il festival è gratuito. Ogni 2 o 3 giorni passa un cappello magico tra un canto e l'altro in cui,  se vuoi, puoi mettere un offerta in denaro. Se non hai soldi ti chiedono gentilmente di metterci un po' di buon umore. I bambini lo riempiono sempre per primi.
Il prossimo Rainbow sarà in Portogallo e ci si aspettano circa 3000 persone.
Se per caso passerò da quelle parti in agosto forse vi farò un salto.

lunedì 13 giugno 2011

Da un grande Potere deriva una grande Responsabilità.

Ci vuole una catastrofe naturale come Fukushima per smuovere globalmente la massa addormentata a dire no al nucleare? Il problema non è tanto dire no al nucleare, ma dire si al "dovrò rinunciare a qualcosa perchè l'energia costerà di più". Qui sta il problema. Sono tutti favorevoli ad avere un pianeta pulito e felice, alle energie rinnovabili e alla pace. La realtà è però che appena ci viene chiesto di fare qualcosa di concreto nella propria vita quotidiana (come riciclare i rifiuti, diminuire i consumi, pagare di più l'energia privilegiando quella pulita) moltissimi hanno qualche scusa per non prendersi le proprie responsabilità. Le responsabilità di Cittadino del mondo. Puntiamo il dito contro i politici e le multinazionali, ma siamo i primi che personalmente chiudiamo un occhio (o due) sul nostro agire concreto quotidiano che, seppur piccolo, ha risvolti  che si diffondono a effetto domino su tutti. Io  non dico di non usare mai più l'auto da un giorno all'altro o di non bere mai più dai bicchieri di plastica (qualche volta può accadere!). È l' atteggiamento di menefreghismo che è dannoso. Lo stesso atteggiamento, con le stesse scuse, viene adottato da chi poi ai grandi livelli provoca dei danni incalcolabili (vedi Cernobyl, Golfo del Messico,...).
C'è di sicuro qualche idiota in giro che non sa, ma a mio parere la maggior parte delle persone è esattamente consapevole di ciò che non "andrebbe fatto" ma fa finta di non vedere se stessa mentre le fa!
Vado a far la spesa e uso ogni settimana 8 sacchetti di plastica fatti col petrolio? O sono ignorante come un muflone indonesiano o me ne frego altamente. La scusa "tanto non serve a niente perchè gli altri inquinano di più" non regge più. Punto. Ho notato con la mia esperienza personale che fare la cosa "giusta" ecologicamente non è solo positiva per il fatto in se', ma ha anche un riflesso su tutti quelli che, vedendomi farla, si sentiranno più propizi a seguire il buon esempio. Se per eccesso tutti usassero sacchetti di cotone per far la spesa, l'unica larva che dovesse usare quelli di petrolio si sentirebbe alquanto in colpa. Invece no, ci sono almeno 99 persone nello stesso supermercato che regolarmente acquistano il sacchetto in plastica perchè "tanto lo fanno tutti". Non lo fanno tutti, lo fanno tutti gli ignoranti. E l'ignoranza crea stereotipi che dilagano come funghi. Un giorno mi sono alzato e guardandomi allo specchio mi sono detto: prenditi la briga di non essere uno di quei 99 che hanno i funghi al posto del cervello. Suvvia.
Per tornare a un discorso più generale, spero tanto che l'umanità decida di fare tutto il possibile per rendere la propria vita quotidiana positiva in tutti i sensi (sia per la propria salute che per quella del pianeta), senza che vi sia bisogno che esplodano centrali nucleari, che l'aria diventi irrespirabile, che le guerre distruggano le risorse naturali, che i mufloni afgani si estinguano, che certi tipi di malattie (dovute allo stile malsano di vita) dilaghino decimando la popolazione, che le globalizzazione omologhi le culture di tutto il mondo e che la Paura sia sempre il fattore preponderante a influire sulle scelte di politica locale e internazionale.
In fondo se amiamo noi stessi e i nostri figli dovremmo anche amare il pianeta in cui vivono e prendercene cura con PIACERE. Reciclare con piacere, mangiare sano con piacere, prendersi cura di noi con piacere.
Con questo finisco e vi mando un sorriso a tutti.
Anam

PS: Il sorriso è straordinario perchè è un regalo che arricchisce quello che lo riceve senza impoverire quello che lo da... e nei paesi "più civilizzati" del mondo è un regalo che sempre meno viene condiviso. Forse perchè nessuna pubblicità ci ricorda di farlo?
PSS: Per essere felice tuo figlio non ha bisogno di un sorriso, ma di un nuovo frigorifero, ricordatelo sempre!

martedì 3 maggio 2011

La morte di Osama. La morte di Obama.

Poche ore fa è stato assassinato Osama Bin Laden. 
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha subito girato un video in cui, col suo carisma trascinante, ci da la bella notizia che ora il mondo è più sicuro. 
Ma pensateci un secondo. Capovolgiamo la situazione e ammettiamo per un secondo che Al Qaida riesca a fare fuori il suo nemico numero uno, Obama. Pensate davvero che da quel momento in poi i terroristi di tutto il mondo sarebbero "più al sicuro"? Non creerebbe invece una catena ancor più profonda di risentimento e odio nei loro confronti, seguito da azioni ancora più violente e incisive contro i loro villaggi e nazioni? 
Certamente.
Lo stesso vale per noi. Colpito il loro carismatico leader non si è fatto altro che gettare benzina sul fuoco.
La violenza non si risolve con la violenza. Gli esperti parlano già di un frazionamento dei gruppi terroristici che, ancor più incazzati di prima, si organizzano in cellule sempre più piccole (anche per via del mancare di leader unitari come Osama) e quindi più difficilmente individuabili.
Invece di cercare un dialogo con coloro che provano odio nei nostri confronti, per vedere se qualche responsabilità ce l'abbiamo anche noi, e puntare a un compromesso rispettoso di entrambi i punti di vista, si buttano bombe su villaggi e città di mezzo medioriente e Asia meridionale. Bella strategia... Così non si fa altro che mettere nelle mani dei terroristi migliaia di semplici cittadini che hanno perso tutto. Tutto. Famiglia, casa, affetti, vita. Migliaia di cittadini che prima vivevano tranquillamente e che ora ce l'hanno a morte con gli invasori che ti bombardano, ti invadono, ti dicono cosa devi fare e pensare. Quale migliore ooportunità di reclutare nuovi seguaci per la Jihad?
Dobbiamo fare lo sforzo di metterci nei loro panni per cercare almeno una volta di capirli. Per capire cosa li spinge a farsi saltare in aria. Cosa li spinge ad odiarci cosi tanto. Scopriremo che il motivo è da ricercarsi proprio nei modi in cui noi cerchiamo di fermarli.
L'umanità non ha ancora capito la lezione numero uno: non si può perseguire la pace con la violenza. Dalla violenza militare ci si può aspettare solo altra violenza.
Gli Stati Uniti non hanno imparato niente. Il Vietnam, il pantano Irakeno, le sconfitte capillari in Afghanistan. Ovunque mettono lo zampino lo fanno per interessi propri, seguendo ideologie pressochè assurde.
Esportare la democrazia? Non è mica un automobile o un impresa di tappi di sughero!
Terzani diceva che tutta la guerra post 11 settembre è stata venduta come una grande vendetta. Una vendetta.
Gli USA basano la propria politica estera sulla vendetta (o ancor peggio sulla guerra preventiva).
Le immagini dei prigionieri di Guantanamo mandate in giro di proposito ne sono una prova. Non  penserete che le abbia scattate qualche paparazzo... sono state diffuse dal pentagono con lo scopo di convincere la popolazione americana che la vendetta sta "procedendo" a gonfie vele.
Oggi, con la morte di Osama, non si è più vicini alla pace di quanto lo fossimo ieri. Anzi, ci stiamo allontanando. Ci stiamo illudendo. E Obama, col suo video rivolto al mondo in cui afferma poeticamente che oggi si è tutti più al sicuro, sta tradendo il buon senso per cui l'ho sempre rispettato.
E' morto Obama, o almeno l'idea che avevo di lui. Sono un sognatore e mi piaceva pensare che in fondo avesse un cuore e un buonsenso grande almeno quanto la sua brillante diplomazia.
Un nobel per la pace che dichiara che "today is a good day for America" solo perchè una azione militare è riuscita ad assassinare delle persone in carne ed ossa è patetico. E' l'ideologia di Al Qaida che deve essere combattuta, non singoli individui. E per questo battaglia non servono armi, ma cervello.
Anam

Il video di cui sto parlando è questo http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-13256791

mercoledì 13 aprile 2011

Il Viaggio come crescita personale.

Viaggiare ci mette di fronte all'ignoto. Ci mette di fronte a sfide che ci permettono di essere spettatori di noi stessi. Come reagirei di fronte a qualcosa che non conosco? Viaggiare ci mette di fronte a realtà talmente differenti dalla usuale vita quotidiana che ci permettono di capire che la realtà è davvero relativa, che é davvero frutto della volontà dell' uomo e che valori e credenze sono importantissimi solo in quanto gli si da quella precisa importanza. Così facendo si scopre che non bisogna sottostare a nessuna di esse se non si vuole, che si può scegliere la propria realtà, i propri valori, la propria strada. "Quale è il senso della vita? La vita assume il senso che tu le vuoi dare!" Sta a te. In fondo questa è la libertà più grande che ci è stata data, anche se a volte spiazza un po'...ci fa sentire spaesati e soli... per la mancanza di punti di riferimento precisi.
Quello che ho imparato è: non seguire strade battute, mai. Le strade battute sono per definizione il percorso di qualcun altro, il risultato delle sue personali decisioni, dei suoi istinti, dei suoi interessi, dei suoi sogni, dei suoi valori.
Bisogna avere il coraggio di seguire quello che, momento per momento, il nostro istinto e la nostra esperienza ci consigliano, sbagliando dove ce da sbagliare, crescendo dove c'è la possibilità di crescere.
Oggi mi trovo a Lugano, ma presto partirò per un altro viaggio. Una nuova avventura.
Intanto penso a chi sta facendo un' intensa esperienza all'estero, in un paese meraviglioso. Nicaragua. E vi consiglio di leggervi qualcosa delle loro avventure. Diana e Filippo, siete dei grandi. http://www.filidiana.com/
Sayonara.

domenica 10 aprile 2011

Tamail Nadu e Kerala



Vanakkam.
L’immersione nella realta’ indiana e’ piu semplice di quanto ci si aspetti. L India semplicemente non ti da il tempo di pensare. Se pensi sei finito. Ogni avvenimento e’ subito seguito a ruota da un altro.
Una donna ti chiede l elemosina piangendo, un clacson fortissimo ti intima di spostarti, senti suoni di musiche orientali…in quel momento ti giri e vedi la broboscide di un elefante toccare la testa di un bambino (per benedirlo.. in cambio di una moneta)…non fai a tempo a meravigliarti che un senso di profonda tristezza sopraggiunge nel notare che l elefante ha un che di molto logoro (evidentemente non ha scelto da solo la propria “professione”), ma ecco che un secondo dopo un forte odore di spezie e Chai ti inibisce tutti gli altri sensi invitandoti a girarti per vedere da dove arriva. Ti giri e vedi una donna in procinto di orinare. Eppure l odore e’ molto forte…ricorda quello di scimmia, infatti se guardi bene sull albero vedi una scimmia. Ti avvicini dunque e perche no le dai una banana per vedere che fa *(che cosa vuoi che faccia naga!!!!? Se la magna in un boccone!). Non faccio a tempo a tirar fuori la macchina foto che l’ animalo e’ sparito…ma no problem faro qualche scatto a cio che di certo accadra nei prossimi 33 secondi.Anche il solo camminare per strada e’ un continuo vedere centinaia di persone fare centinaia di cose diverse. L occhio non si annoia di certo!
Capite che avervi descritto 4 minuti della mia India mi e’ costato 15 minuti di scrittura (e ancora rileggendo non sono soddifatto…non rende l idea).
Be’ in realta forse una vostra idea ve la sieta fatta.
E’ Bello poter condividere queste esperienze…ma l unico modo per farlo davvero sarebbe che voi prendeste l aereo e veniste qui. Le parole non rendono l idea…poi non so mai cosa raccontare delle 90909 cose che mi capitano!
Eppure, anche se TU fossi al mio fianco, vivresti tutt’altra esperienza poiche’ la realta’ e’ un “sentire” (a feeling) in continua trasformazione ed e’ creato da cio che siamo…dalla nostra PREDISPOSIZIONE a vivere esperienze. Tutto e’ relativo! Forse tu la banana te la saresti mangiata, ignorando la scimmia, avresti dato una rupia (=danaro) all’elefante per farti benedire (e in quel momento ti saresti risparmiato la donna dal poco pudore). Forse ti saresti anche fatto rubare la macchina fotografica dalla scimmia e saresti inciampato cadendo in un piccolo cumulo di zucchero di canna andato a male. Chissa’.
Chissa’ come sarebbe stata la tua esperienza in india, quali sarebbero stati i tuoi “sentire”, la successione degli stati d animo da te provati..
Sicuramente diversi da quelli di chiunque altro.
Chissa’ forse il tuo istinto, il tuo spirito (diversamente da me) ti avrebbe portato dal miglior sarto della citta’, mentre io sto qui in un affollato internet point a pigiare dei tasti da mezz’ora!!!!! Ognuno vive l’esteriore esattamente a specchio di cio che e’ dentro, o meglio a specchio di cio che decide di prendere in considerazione e di conseguenza, agire. E le paure non sono che dei veleni che ci impediscono di perseguire esattamente quello che il nostro spirito ci consiglierebbe di fare, per il nostro bene. Per la nostra pace.
E’ per questo che sono tutt’ora convinto che purificare il nostro spirito (attraverso il lavoro su se stessi) e’ il modo migliore per cambiare il mondo.
Pensateci, se siete sereni e sorridete di cuore a qualcuno, e’ impossibile che questo non ne rimanga piacevolmente condizionato…e state certi che se non ricambia il sorriso a voi lo fara subito dopo un un altra persona (a lui sconosciuta magari), creando cosi una bella catena di st.gennaro.
Migliorando noi stessi migliora tutto il mondo, a catena. Siamo tutti interconessi, siamo tutti Uno, e dobbiamo prenderci la RESPONSABILITA’ di vivere come Uno. E’ una scelta coraggiosa.
Questo e’ l essenza di cio che ho capito sin ora… e prenderne coscienza e’  davvero una bella cosa. Pensate a Elisabeth, col suo esempio ha migliorato la vita di molti di noi. Purificando il suo spiritito e’ riuscita a risplendere d amore e a regalare i suoi raggi anche a tutti noi, che piu facilmente ora seguiremo il suo esempio. Migliorando a nostra volta il mondo.
Ok ora scappo che vado a dare un occhio alla piu grande opera d Arte del sud dell’India e mi mangio qualcosa di non piccante (Madurai e’ una grande citta’ quindi qualcosa si rimedia).
Vi abbraccio, e a presto!

Adri

Yercaud, India del Sud.


Salve a tutti,
eccomi qui dunque, a scrivervi da uno sperduto internet point nel profondo sud dell India. Come state? Io splendidamente rilassato. A Yercaud mi trovo ora. E' situato nel Tamil Nadu, regione con una cultura e una lingua molto differenti dal resto della nazione. Di origine dravidica, qui la cucina e' da sempre vegetariana...ma tremendamente piccante...e cio crea un po di problemi al vecchio Naga!
Ho iniziao il campo di volontariato lunedi e i giorni sono davvero volati. Siamo solo 4 persone perche 2 persone si sono ammalate prima del campo quindi non sono venute, e una ha semplicemente dato un gran bidone ('na spagnolaaaa). Oltre al capogruppo Pradeep, un indiano di 28 anni dallo sguardo perennemente sorridente, vi sono due coreani: Lahul (24) e la bella Lilly (21). Con tutti loro ho instaurato una bella e serena amicizia e le giornate passano in una rilassata calma (interrotta solo dalle grida dei bambini, dai clacson e of course dai miei soliti commenti inappropriatamente ciocco-festaioli che in inglese suonano a volte un po troppo fuori luogo!!). Sto prendendo l accento inglese tipico indiano...very gut.
Il lavoro. Abbiamo visitato un paio di scuole (dove i bambini sono fantastici e ci saltano addosso) e case per anziani (senza famiglia) per aiutare a eseguire dei lavori (pittura, pulizia) o semplicemente offrire del latte e la nostra compagnia.
Ogni mattina ci svegliamo e il mite Pradepp ci insegna il pranayana, antica tecnica di respirazione yoga. Davvero relax la storia.
Il cibo e' imbarazzantemente piccante e speziato e le lacrime non tardano a presentarsi ad ogni pasto. Chi conosce la mia routine culinaria sa quanto in questo momento bramo una fetta di pizza al gorgonzola e/o pesto (?!!).
Igene...e' un vocabolo inesistente nel dizionario indiano, ma per ora cio non ha avuto ripercussioni sul mio umore psico fisico.
Posso affermare di stare bene.
Posso affermare inoltre che l India e' il posto piu sporco che io abbia mai visitato. Ma anche il piu interessante.
Posso affermare che l India e' di certo piu interessata alla pulizia interiore che a quella esteriore (leggi: pattume a gogo ovunque circondato pero' da gente sorridentemente in forma).
Relax.
Qui nessuno pare farsi alcun problema, le cose vadano come vanno basta non stressarsi.
Pradeep (capogruppo): <<se oggi fa caldo potremmo rimandare la pittura del cancello a domani e giocare coi bimbi>>
Naga: <<ma se non finiamo lasciamo il lavoro tutto a meta'...e domani abbiamo gia in programma di andare dagli anziani...!>>
Pradeep: <<Possiamo sempre spostare tutto di uno o due giorni, o meglio...a settimana prossima visto che sabato e domenica ce in programma di non fare niente tutto il giorno>>
Io: <<due giorni di niente?? e che facciamo qui in sto villaggio sperduto per due giorni????>>
Pradeep: <<I tempi indiani sono diversi, abituati a prendere le cose con calma Naga-Gi. Ogni cosa a suo tempo>>
Naga <<o..K..Eii>>
Sulle pareti della scuola elementare ce affissa una bella frase che dice all incirca cosi:
IF YOU WANT TO LIVE FOR A LONG TIME, YOU HAVE TO LIVE SLOWLY
In pocher parole...take it easy.
Ah, qui mi chiamano tutti Naga perche aDRiano pare essere impronunciabile per tutti i tipi di asiatici incontrati sulla mia via fin ora... a me non dispiace....
Che dire...per finire e' giusto ricordare che  l India e' un luogo che ti spinge a riflessioni personali molto particolari e profonde. Certe scene di vita (anche di un solo secondo, viste viaggiando in Bus) hanno il potere di muovere qualcosa nella mia coscienza...qualche certezza che prima era ben salda da anni dentro di me puo essere benissimo sbriciolata in meno di un istante. Cio che sciocca non e' tanto l atto in se' (una vacca selvatica incontrata nel percorso tra camera-cortile-doccia, una donna di 80anni che porta 5 tronchi sulla testa alle 5 di mattina con un sorriso che assomiglia al mio quando ricevo paga, 5 persone su uno scooter, il taxista che si ferma su un ponte per pisciare mentre tu sei nell auto che aspetti, l elefante che da la precedenza al camion...o meglio a uno scuola bus carico di almeno 35 bambini etc etc)...cio che sciocca e' la totale naturalezza (leggi: sciallanza) e scioltezza con cui e' compiuto il tutto!!!
Come fosse la cosa piu OVVIA del mondo!!!!!!!!!!!!!!
Qui le cose funzionano cosi e nessuno pare essere amareggiato e/o motivato a cambiarle.
Ok ora devo proprio andare, ce un bus che ci aspetta per portarci a casa (un ora e mezza, 10 rupie...20 ct di euro), speriamo non mi mettano nel bagagliaio (non in scioltezza perlomeno!).
Vi saluto e spero di ricevere qualche news da voi.
Un abbraccio
namaste
Naga